scrib’ire
Continua a scrivere e a fumarti qualche spavento,
che, poi, diventi verso. Continuati silenziosamente
indaffarata. Cercati un vaso con la terra pronta,
coltivati la neve, la bestia dell’inverno.
E scrivi ancora.
Del taglio del gelo. Del testamento della primavera.
/ Breve la primavera, che non sfama, ma tracima
d’apparente amore /. Inciditi d’ ogni rettilinea paura.
Così. Solo per spaccare il vuoto. Nel vuoto. Scrivi.
15 Ottobre 2014
( Foto mia. Casa di un’amica mia. )